venerdì 19 maggio 2017

Il corpo parla

Alcuni esempi di come il "corpo parla":

Occhi: Il contatto oculare è fondamentale nella comunicazione. Guardarsi negli occhi mostra interesse reciproco alla comunicazione, ma se fissato a lungo l'interlocutore può sentirsi in imbarazzo o minacciato.

Testa: Tenere la testa alta mostra fiducia in se stessi, al contrario tenere la testa bassa denota una certa inferiorità nei confronti dell'altro.

Gestualità: Gesticolare velocemnte è indice di nervosismo o agitazione. Con le mani si può stabilire un contatto fisico (pacca sulla spalla): anche se in alcune culture non è gradito perchè sengno di intimità e confidenza.

Espressioni del viso: Sul nostro viso compaiono microespressioni, che durano normalmente pochi secondi. Se la manteniamo più a lungo risultano più evidenti, come un sorriso.


Fonti: Libro scolastico, "educataMENTE".

Comunicazione e contesto

Nella vita di tutti i giorni siamo sottoposti a una vera pioggia di segnali, che arrivano attraverso tutti i canali possibili e nelle forme più svariate.
Nessuno può fare a meno di comunicare in qualsiasi modo.
Secondo Paul Watzlawick, e altri studiosi, il nostro comportamento è comunicativo.
Il contesto incide sulla relazione che si stabilisce tra gli interlocutori.
Tutto ciò è studiato dalla pragmatica della comunicazione, una disciplina che si occupa degli effetti della comunicazione sul comportamento. Secondo questa teoria, il contenuto e il contesto di una comunicazione sono strettamente legati tra loro.
Molti altri aspetti della comunicazione sono stati messi in luce della scuola di Polo Alto, come il fatto che a causa dei molti elementi coinvolti, la comunicazione risulta spesso ambigua e si presta a frantendimenti. 
Watzlawick e Gregory Bateston, hanno anche evidenziato la circolarità della comunicazione: mentre parliamo, cogliamo le reazioni del nostro interlocutore e modifichiamo di conseguenza il nostro comportamento.
Watzlawick, ha definito gli assioni della comunicazione, ossia le regole fondamentali della comunicazione.


  1. E' impossibile non comunicare, qualsiasi cosa facciamo essa comunica qualcosa agli altri.
  2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione; il secondo classica il primo ed è quindi di meta comunicazione. 
  3. La punteggiatura è l'ordine con cui si comica.
  4. Gli esseri viventi comunicano sia con il modulo digitale, ossia la comunicazione verbale, e sia con quello analogico, cioè la comunicazione non verbale.
  5. Gli scambi comunicativi non simmetrici o complemetari. Tra due coniugi la comunicazione è simmetrica perchè tra loro vige un rapporto di parità. Tra un genitore e un bambino vi è invece una comunicazione complementare, dovuta alla loro differenza di ruolo. 



Fonti: Libro scolastico, "educataMENTE".

La comunicazione non verbale

Le parole sono accompagnate da altre forme di comunicazione, connesse tra loro.
Mentre parliamo gesticoliamo, cambiamo espressione, sbuffiamo, ridiamo ecc.
Un primo gruppo riguarda i movimenti del corpo: i gesti, le espressioni del viso, la postura.
Un secondo gruppo riguarda i cosidetti fenomeni paralinguali: il riso, lo sbadiglio, il pianto.
Anche il tono, le pause e i silezi comunicano. 
E' significativa anche la distanza; una maggiore o minore spazio tra le due persone che parlono o collaborano segnala il loro grado di confidenza; il cosidetto studio della comunicazione (prossemica), studiato dall'americano Edward T.Hall.  
Infine, anche il trucco e l'abbigliamento comunicano qualcosa.


Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Hall_(antropologo)
Fonti: Libro, "educataMENTE".