martedì 26 settembre 2017

La teoria umanista

La psicologia umanistica, che riconduce le motivazioni dell'azione a una serie di bisogni, fino all'autorealizzazione, prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno.
Carl Rogers, il principale esponente, ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente.
Ispirandosi a questo approccio, un insegnameto deve essere flessibile e spostarsi sul protagonista della relazione educativa: l'alunno.
Una pratica didattica ispirata a questa teoria, richiede tre atteggiamenti-chiave:
L'educatore deve porsi dal punto di vista dll'allievo (empatia), senza formulare giudizi perentori o imporre cambiamenti di comportamento (considerazione positiva incondizionata) per indurre l'allievo a conoscere se stesso a stabilire una continuità (congruenza) tra l'immagine di sè e le proprie esperienze.
L'educatore deve insegnare a imparare, cioè fornire gli strumenti necessari.
L'allievo dovrà poi essere in grado di valutarsi (autovaluzione).
La relazione educativa ha quindi il compito di favorire la metacognizione, ossia l'autovalutazione dei risultati conseguiti. 

Fonti: Libro scolastico, "educataMENTE" 

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